Quale forte energia ha portato l’essere umano a trasfigurare il proprio corpo con decorazioni, scarnificazioni, mutilazioni e che ruolo ha avuto la rappresentazione o esibizione della decorazione corporea quale strumento comunicativo nella società?
Quale la sua valenza artistico/comunicativa e quale il suo più intimo significato rituale di invocazione o personificazione archetipica?

Esiste una memoria collettiva universale, inequivocabile, fatta di tratti, simboli, colori universalmente riconosciuti oltre ogni cultura, luogo, tempo per cui il mito vive figurativamente evocato dall’individuo e dove un carattere prevalentemente zoomorfo incarna le pulsioni: l’animale diventa l’intermediario tra l’inconscio, l’innominabile sconosciuto e l’umano.

“Le parole sono il cane che hai a casa, i disegni dei tatuaggi sono il lupo che incontri nel bosco. Non siamo noi a dominare i simboli, sono loro a muovere la nostra vita.”

Nicolai Lilin da “Educazione siberiana”